Tratto da I ragazzi che si amano di Jacques Prévert (nell'immagine Amore e Psiche di Antonio Canova)
È
avvenuto con molta naturalezza. Stavamo passeggiando e stavamo parlando
dell’ultimo film di Woody Allen. Lei ne era entusiasta proprio come me e non ho
potuto fare a meno di recitare una battuta del film. Sì, confesso di essermela
preparata prima di uscire: mi è bastato un attimo per cercarla in rete e
fissarla per bene. Poi la spavalderia dell’innamorato ha fatto tutto il resto!
E lei ha riso… credo che se Woody Allen vincesse l’Oscar per quel film, non
proverebbe la stessa gioia che io ho provato in quel momento. Non ho potuto far
altro che ripetere quella battuta, sottolineando le parole più importanti e
cercando di modificare la mia voce rendendola grottesca il più possibile.
Ci
siamo fermati perché lei non riusciva più a contenere le risate. Io ho finto di
guardarmi intorno imbarazzato per gli occhi indiscreti dei passanti. Non me ne
importava minimamente ma volevo che ridesse ancora di più. «Non fateci caso!
Non è normale!» cercavo di dire e le sue guance si sono ancor di più tinte di
rosso. Era consapevole di essere al centro dell’attenzione ma era divertita da
quell’imbarazzo. Continuavo a fingere di
parlare ai passanti e lei mi diceva di stare zitto ma sapevo che, dentro di sé,
desiderava che io continuassi.
Era
la prima volta che mi capitava e, come ho detto all’inizio, è avvenuto con
molta naturalezza. Come facevo ad esserne così sicuro? Non lo so. Se dovessi
spiegarlo non ci riuscirei perché ti accorgi della cosa solamente quando la
vivi. Forse, in quel momento, i corpi di due innamorati comunicano tra loro e
si dicono di volersi incontrare. Forse questa comunicazione avviene attraverso
gli occhi… probabile… Mentre continuava a ridacchiare, io ho cambiato
espressione e ho smesso di fare il pagliaccio. Serio, mi sono fermato a
guardarla e contemplarla: in quei secondi ho visto e desiderato più di quanto
avessi fatto nei giorni passati.
Lei
ha percepito il mio silenzio e la mia serietà, ha capito che non si poteva più
scherzare ma era tempo di fare sul serio. Ha ricambiato lo sguardo accettando la mia silenziosa richiesta. Ho
fatto un passo in avanti, lei indietro: no, non aveva paura ma cercava di
prolungare ancora di più quel momento che ci vedeva sognare entrambi. Anche se
lo avessi voluto, la mia mente non sarebbe stata capace di pensare a qualcosa
di brutto. Era completamente impossibile perché era tutta presa da quel
fantastico sogno.
E
anche per lei era la stessa cosa… potevo capirlo da quel sorriso commosso che
mi rivolgeva. È stupefacente come fino a poco prima stesse ridendo per una
stupidaggine e, subito dopo, stesse quasi piangendo per la gioia. Continuava a
indietreggiare perché più ritardavamo più avremmo vissuto con maggiore
intensità il nostro incontro. Alla fine un muro si è opposto alla sua sensuale
fuga: non poteva più scappare ma la cosa non le dispiaceva, anzi…
Ho
cinto le mie mani sulla sua schiena e l’ho baciata. Riuscire a descrivere
quello che ho provato mi risulta quasi impossibile, né saprei dire per quanto
tempo rimanemmo stretti l’uno all’altra… posso dire una cosa però: in quegli
istanti, per me (e credo e spero anche per lei), non c’era altro. Non ho
percepito altro se non il calore del suo corpo, il profumo della sua pelle, la
fragranza dei suoi capelli, il battito del suo cuore… non ho percepito altro se
non il suo amore… in quel momento ho dimenticato il luogo in cui ci trovavamo,
né mi sono preoccupato di quanti continuavano a passare per quel viale. Molti
ci avranno ignorati, probabilmente abituati a questi “spettacoli”, altri ci
avranno guardato con invidia, consapevoli della propria solitudine (se solo avessero
saputo che, fino a qualche tempo fa, anch’io versavo nella loro stessa
condizione!), altri avranno sorriso, memori delle medesime esperienze che essi
hanno vissuto e continuano a vivere quotidianamente, altri (forse i più vecchi)
ci avranno indicato con stupore, si saranno guardati con complicità e avranno
commentato la decadenza dei costumi che affligge il nostro tempo.
Che
abbiano commentato! La cosa non può interessarmi più di tanto. So, infatti, che
se fosse scoppiata una bomba là vicino, noi avremmo continuato a baciarci
perché i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno…
(Foto tratta dal film Spider-Man, 2002)
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