lunedì 20 giugno 2016

*** RACCONTO N. 20: TERRA MIA ***

Brano tratto da "A Zacinto" di Ugo Foscolo

Ricordo ancora in maniera vivida la mia patria: la mia terra natia, la mia dolce Zacinto!
E come potrei dimenticare una tale bellezza? Sarebbe un oltraggio dimenticarmene! Lei è sempre viva nella mia anima, il suo ricordo è sempre forte ed intenso.

Isola di sublime bellezza, tale da rivaleggiare con la stessa Venere, la dea che nacque dalle sacre acque che lambiscono le tue coste.
La terra della mia fanciullezza, periodo quieto e luminoso…

Eppure il tuo ricordo mi tormenta, o terra mia!

Ora che son lontano da te, affido la mia sofferenza a queste parole per celebrarti e ricordarti.
Quante lacrime dovrà ancora versare il mio cuore prima di poterti vedere? Quanta angoscia affronterò ancora da esule? Per dove e per quanto dovrò errare di luogo in luogo, alla ricerca dell’agognata quiete?

Ma ormai mi è chiaro: i tempi maledetti in cui mi trovo a vivere sono estremamente crudeli e la paura di non poterti rivedere mai più mi domina completamente come un lugubre spettro che incombe sulla mia anima.

Dovrò continuare ad errare e peregrinare per anni di posto in posto, per sempre separato da te, come un eroe degli antichi racconti… come nei racconti di Omero!

Lui che esaltò la tua bellezza, lui che cantò le tue terre fertili, lui che cantò la tua ricca vegetazione, lui che cantò il tuo terso aere, o mia terra natia!

Monet, Sunset at Pourville

Come vorrei essere simile al tuo Ulisse, maestro Omero! Come vorrei, esule, tornare a casa dopo dieci anni di lungo peregrinare per mare! Egli baciò la sua aspra terra, aspra, sì, ma pur sempre amata! Egli poté riabbracciare i suoi cari!

Io, invece, non sono destinato alla stessa sua fortuna, il mio destino è stato già scritto dai tempi malvagi e mai più giungerò a vederti.

Mentre gli dei sono stati benevoli con lui, il fato non lo sarà con me.

Non potrò baciare le tue sponde come Ulisse fece con Itaca!

Altro non ho da offrirti se non questi tristi versi con i quali ti consegno all’eternità della poesia.

Accetta il dono di questo povero uomo che può offrirti solo il suo canto… Un uomo destinato a non essere compianto dalla sua amata terra.