La lingua italiana può arricchirsi di un nuovo termine, coniato da niente poco di meno che un bambino. Si tratta dell'aggettivo "petaloso", che significa "ricco di petali"! L'artefice è il piccolo Matteo, 8 anni, che frequenta la terza elementare in una scuola nella provincia di Ferrara. L'invenzione ha ricevuto il beneplacito dell'Accademia della Crusca: ciò non sarebbe stato possibile senza l'intuizione e il sostegno della sua maestra, Margherita Aurora. Compito dell'insegnante è, infatti, quello di educare secondo l'etimologia stessa del termine, dal latino "e ducere", cioé "far uscire fuori", aiutare a far emergere tutto ciò che l'anima e la testa dell'allievo può creare e formulare.
Colpisce come un "semplice bambino" possa fare tanto, colpisce come un neologismo possa provenire da una mente apparentemente poco istruita. Ma, forse, tali scoperte potrebbero farle solo i bambini! Per inventare, creare, per scrivere storie e poesie bisogno essere come bambini, ragionare come loro, guardare con i loro occhi e, soprattutto, immaginare con la loro testa! Non a caso Schopenhauer diceva: «Ogni bambino che nasce è in qualche misura un genio, così come un genio resta in qualche modo un bambino».
Non ci resta, dunque, che sostenere questa "scoperta": la Crusca ha, infatti, affermato che, affinché il vocabolo venga accolto nei dizionari della lingua italiana, è necessario che entri nell'uso quotidiano. Non tiriamoci indietro, dunque! Accogliamo "petaloso" nel nostro parlato! Grazie Matteo :) #petaloso
La margherita è più petalosa del papavero
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