lunedì 15 febbraio 2016

*** RACCONTO N. 18: FRIENDZONE ***


Racconto tratto da "I ragazzi che si amano" di Jacques Prévert

Il sole è ormai calato, le luci dei lampioni si fanno sempre più intense ma la gente continua ad affollare gli Champs-Élysées. È un fiume di persone con molteplici direzioni: chi si avvia verso casa, chi sta per raggiungere un negozio, chi ha un appuntamento in qualche caffè, chi sta per attaccare un nuovo turno di lavoro. Io me ne sto tornando tranquillamente a casa, incurante della frenesia che si è impossessata di tutta questa gente: manca poco all’orario di cena ma non devo percorrere molta strada. Posso benissimo prendermela comoda e godermi le luci delle vetrine dei negozi. Con le mani nelle tasche dei miei jeans procedo ostentando una certa spavalderia…

È tutta scena! È tutta una finzione! Chiunque potrebbe leggere nel mio volto sicurezza e decisione, ma non sa cosa c’è dietro, non sa cosa c’è dentro di me. Covo rabbia e rancore e non mi va di darlo a vedere. Lo ritengo una debolezza, un mio fallimento, sono orgoglioso e non posso accettarlo. Ti starai chiedendo cosa mai mi sia capitato? Qualcuno lo riterrebbe una cosa normale, naturale e frequente e (ciò mi conforta un po’) con questo sono d’accordo, eppure non lo accetto, non su di me.

In poche parole sono stato rifiutato da una ragazza. Stai ridendo? Ringrazia che io non possa vederti! Non dirmi che a te non è mai successo, non ci crederei! Sono andato a colpo sicuro ma la mia cecità e la mia avventatezza mi sono costate care. Quando lei mi ha guardato con un imbarazzato sorriso sulle labbra e mi ha detto che, con me, non intendeva andare oltre, il mondo mi è caduto addosso. Lei era lusingata dai miei sentimenti e mi ringraziava di questo, tuttavia dovevo convincermi che tra me e lei non potesse esserci più di un rapporto di amicizia.

Dove ho sbagliato? Non ho usato le parole giuste nello svuotarmi di tutto ciò che avevo dentro? Ho accelerato troppo i tempi? Avrei dovuto farmi conoscere di più e meglio? Avrei dovuto aspettare qualche segnale più concreto da parte sua? I sentimenti rendono ciechi e impediscono di distinguere i segnali d’amicizia da quelli dell’amore. Ho interpretato male i comportamenti di lei e quelle che credevo essere attenzioni nei miei confronti: erano solo il suo modo di essere e ciò è, al tempo stesso, una benedizione e una maledizione per me. Non potevo non innamorarmi di una donna così profonda ma quella stessa sensibilità, che tanto mi ha colpito, mi ha reso soltanto cieco e incapace di capire che non potevo essere più di un amico per lei.

Ed eccoli lì, due ragazzi che si baciano incuranti di tutti noi che passiamo. Quanto vi invidio! Anzi, ad essere precisi, provo un odio viscerale nei vostri confronti! La vostra impudenza, la vostra sfacciataggine, il vostro menefreghismo e la vostra tranquillità mi irritano profondamente. Non vi conosco ma sarei quasi tentato di venirvi a dividere: so che ignorate i miei travagli ma mi state offendendo! State mancando di rispetto al mio dolore! Come è facile appoggiarsi a un muro e scambiarsi effusioni non curandosi affatto di quello che vi sta intorno, ah? Magari pensate di infondere in qualcuno un sentimento di tenerezza e ammirazione, vero? “Come sono innamorati quei ragazzi!” staranno pensando. E a voi questa cosa vi inorgoglisce, eh? Siete degli arroganti esibizionisti, ecco cosa siete! Vi ricorderete anche voi di qualche rifiuto ricevuto in passato o no? O l’avete sempre fatta franca in amore? Non posso crederci… Non voglio crederci!

So che non sto facendo un bell’effetto su di te, so che non è una belle figura e che sembro molto simile a un bambinetto frignone ma sarei bugiardo se non dicessi tutte queste cose. Qualcuno ha scritto una poesia dal titolo I ragazzi che si amano: se vi scattassi una foto, sareste azzeccati per rappresentare quella poesia così sdolcinata che fa trasformare in cuoricini gli occhi delle ragazze che se la vedono dedicata dai loro fidanzati. “I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno”… ah e si vede! Sono solo degli esibizionisti! Li odio tutti!!!!

2 commenti:

  1. "E ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore..." Dice Battiato. Coraggio! Morto un papa se ne fa un altro.

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