mercoledì 20 febbraio 2019

*** RACCONTO N. 25: EROS DOLCEAMARO ***



Tratto da un componimento della poetessa Saffo (frr. 31-130 Voigt)
Il dipinto è "Saffo e Alceo a Mitilene" (Lawrence Alma-Tadema)

Questa notte il mio giaciglio mi è estremamente fastidioso, un pensiero fisso tormenta la mia mente, ho la guerra nel cuore e alterno sentimenti di amore e di odio. Sento, dentro di me, che potrei amare al pari di Afrodite e, allo stesso tempo, fare la guerra come se fossi Ares in persona… non a caso i due sono stati amanti. Resto esterrefatta di fronte all’ambivalenza della mia anima… un sentimento così positivo come l’amore si mescola con l’odio più profondo, la volontà di torturare come io stessa lo sono da te, ignobile essere, ladro, tu che mi hai spodestato, tu che mi hai negato il posto che gli dei mi avevano riservato!

Ho creduto di poter avere al mio fianco la bella Ariadne ma è stata un’illusione… invano l’ho desiderata, invano ho sperato! E mi sono soltanto illusa quando mi sorrideva, quando mi parlava cordialmente, quando mi chiedeva consiglio su abiti e balli, quando mi raggiungeva da sola nella mia camera per apprendere l’arte della poesia. Credevo di poter essere più che un mentore o una madre o una sorella maggiore, credevo di poter essere un’amante… ma, se il tempo ha fatto sì che i semi dell’amore pian piano venissero assorbiti e germogliassero dentro di me, tale processo non è avvenuto in te, mia Ariadne.

Mi sono illusa di poter rivendicare su di te un vero e proprio diritto di proprietà e, se anche tu non fossi stata mia e io avessi pensato che tu non fossi di nessuno, in realtà eri già di qualcun altro. Non c’è cosa peggiore dell’illusione… per più notti mi sono addormentata su questo giaciglio con il sorriso, ho chiuso gli occhi con la tranquillità di chi ha seminato e attende, sicuro, i frutti. Quelle volte, nel sonno, facevo soltanto sogni gioiosi e tu eri al mio fianco, Ariadne. Ingenua come una bambina, sono caduta nella trappola d’amore…


Risultati immagini per saffo immagini

Dipinto pomepiano ritraente la poetessa

Continuavo a esser sola ma il pensiero di una (certa) vittoria mi allietava finché non vi ho viste oggi… o Eros, dolceamaro tremendo demone! La mia Ariadne era in compagnia di un’altra ragazza, Berenice, più giovane di lei. In quel momento ho visto l’usurpatrice diventare Ariadne e Ariadne diventare Saffo… e io cos’ero? Un ammasso di gelosia e invidia nei confronti di una delle ultime arrivate al tiaso… lei, che credo non sappia nemmeno cosa significhi “fare l’amore”, era alla destra di Ariadne, lì dove credevo spettasse a me stare.

Ho provato invidia per Berenice, la provo tuttora. Lei è stata benedetta dagli dei… non so se abbia scelto o sia stata scelta da Ariadne, eppure era lì! Sei stata fortunata, Berenice! E tu, Ariadne, ingenuamente, ogni tanto, alzavi lo sguardo verso di me e sorridevi… ti accorgevi di me… ma il tuo sorriso non aveva nulla di quello che io, se fossi riuscita a trattenere la rabbia, ti avrei rivolto in risposta. E, così, ho fatto solo un cenno del capo mentre, dentro di me, c’era la guerra… le altre ragazze cercavano di parlarmi ma rispondevo solo a monosillabi… se rispondevo, non le guardavo in faccia perché, in quel momento, il mio sguardo era rivolto solo in una direzione… credo di non averle sentite neanche parlare perché le mie orecchie cercavano di captare altre parole… e la rabbia cresceva dentro di me e, ancora, attende di essere sfogata.

Eppure continuo ad amarti, Ariadne. Amo te e odio Berenice! Al solo pensiero, mi sento morire e, se mi domando cosa ne sarà di me, come riuscirò a convivere con questi due sentimenti così distanti tra di loro, non riesco a trovar risposta…

Nessun commento:

Posta un commento