Racconto tratto da "Sprecare la vita" di Charles Bukowski
La
routine che ci rendi tutti schiavi di un meccanismo invisibile mi costringe
quotidianamente a prendere la metropolitana per spostarmi da casa al luogo di
lavoro e da qui tornare alla mia dimora. Dopo sei ore di stress, il colpo di
grazia è dato da quei venti minuti… se sono fortunato trovo un posto a sedere,
nella speranza che lo zaino di questo o di quello non urti il mio viso.
Altrimenti divento uno dei tanti animali caricati per essere mandati al
macello: l’uno ammassato all’altro, senza nessun pudore. E che dire di
quell’inconfondibile odore della metropolitana? Che dire quando a questo si
aggiunge la fragranza acida di qualche tizio che ha poca cura della propria
igiene?
Passasse
anche l’odore… la cosa peggiore sono le chiacchiere… la mattina la maggior
parte mantiene il silenzio, rimpiangendo probabilmente il letto, maledicendo la
mole di lavoro che l’attende… nel pomeriggio, invece, quando la stanchezza
dovrebbe essere maggiore, sono tutti presi da un’insensata frenesia. E parlano,
parlano, parlano… ci fosse un senso in quelle chiacchiere! Eccola, una giovane
ragazza dai capelli biondi parla con la sua amica senza preoccuparsi del suo
tono di voce e, quindi, di eventuali orecchie indiscrete come le mie: «No,
vabbè! Ma non si rende conto! Gliel’ho detto, eh! Gli ho detto che può fare
quello che vuole ma quando gli chiedo chi lo chiama o lo “whatsappa” devo
saperlo! Non può farmi fessa! Si trovasse un’altra, io mi rifaccio la mia
vita!» Quanti problemi questo cellulare! Eppure quella ragazza è così carina:
possibile che il suo uomo le dia tanti problemi?
Una donna di mezza età, elegante
nei modi e nell’abbigliamento, portando una mano tra i capelli indica il
cellulare che regge con l’altra ad una donna che siede al suo fianco: «Guarda
qua cosa ha avuto il coraggio di pubblicare questa!»
«Che ha scritto?»
«”Fatti i fatti tuoi che campi cent’anni"»
«No! … ma sicura che ce l’ha con
te?»
«E
con chi se no? Ma stavolta non mi trattengo… stavolta la distruggo… ora lo
scrivo io, un bel post… sta a guardare…»
Ah…
incommentabile… un giovane, invece, di non più di venticinque anni, ridacchia
accompagnato da una graziosa amica. Il motivo del loro divertimento è che un
tale di loro conoscenza ha trovato la compagna o moglie (non è dato saperlo) a
letto con un altro uomo (sicuramente a loro noto). Cosa ci sarà mai da ridere?
E non sapevo che anche gli uomini fossero così pettegoli…
O
forse lo so, forse lo sono anch’io. Semplicemente, in questi momenti, non ho la
forza di reggere i decibel delle vostre chiacchiere e dei vostri lamenti. Avete
sempre problemi, sempre da compatirvi. Avete sempre da chiacchierare e
sparlare. Prendete esempio da me, trattenete la vostra lingua e soprattutto i
pensieri: vivrete più tranquilli e sereni.
Nessun commento:
Posta un commento