Racconto tratto da "Goal" di Umberto Saba (in foto: Gianluigi Buffon, portiere della Nazionale italiana)
Un
tempo vi erano le arene in cui i gladiatori si fronteggiavano in duelli
all’ultimo sangue: la folla sembrava essere assetata di sangue e poco le
importava che lì sulla sabbia si venisse sventrati, mutilati, trucidati,
uccisi… in fin dei conti erano i criminali a combattere. Poi sono giunte le
giostre dei cavalieri: forse un po’ troppo rapide e monotone ma tali da poter
fare di un cavaliere una leggenda. Quanto più sbalzava i suoi avversari da
cavallo, tanto più il suo nome veniva cantato e celebrato al punto tale da
vedersi dedicati dei poemi che esaltavano il suo coraggio e la sua abilità con
la spada.
Oggi,
fortunatamente, la maggior parte della gente si appaga di spettacoli più
pacifici! E c’è un motivo se non ho richiamato alla memoria il grande passato
dell’atletica e dei primi sport perché io, da calciatore, considero una partita
di calcio una vera e propria battaglia! Il campionato o i tornei che disputiamo
per vincere una coppa sono delle guerre: più vinci le singole battaglie, più
hai possibilità di raggiungere il tuo obiettivo. A bordo campo c’è il nostro
generale, in mezzo a noi il capitano contrassegnato con la fascia, sulle ali i
nostri più bravi cavalieri, nelle retrovie degli alti e solidi fanti, al centro
dei vigorosi arcieri, in avanguardia i nostri agili cavalieri leggeri.
Ebbene
sì, la partita di calcio è una battaglia… e io, a volte, ho il privilegio di
osservarla e godermela da un punto di vista molto particolare. Sono un portiere
e, quando riusciamo a giocare una buona partita, non ho molto da lavorare:
pertanto, mi capita spesso di osservare dalla mia porta ciò che accade. Per
carità, non mi distraggo! Però osservo… vedo il mister sgolarsi, vedo
l’attaccante che si lamenta del cross sbagliato, vedo l’altro attaccante che
con umiltà ringrazia l’ala per la buona opportunità che ha avuto ma non ha
saputo concretizzare.
Ormai
le conosco tutte, le so a memoria, le varie emozioni… tensione, rabbia, gioia,
godimento, nervosismo, adrenalina… un concentrato di sensazioni senza mettere a
rischio la propria vita! Il tutto per il divertimento nostro, degli investitori
e, soprattutto, del pubblico! Il pubblico! A lui va attribuita parte della responsabilità
del risultato… con i suoi boati, i suoi cori, i suoi fischi, i suoi applausi… e
quando fa silenzio, quanto è eloquente! In quel momento c’è la consapevolezza
che quanto sta per accadere di lì a qualche secondo ha il potere di cambiare
l’esistenza stessa: di lì a poco tutti piangeranno, chi per la gioia, chi per
l’amarezza!
È
il momento dei calci di rigore, così cari a noi portieri… non ne ho parati
molti nella mia carriera ma quel minuto che racchiude la decisione
dell’arbitro, le proteste, il fischio, la rincorsa, il tiro, la meditazione, il
tuffo… è indescrivibile! Da latitante in una partita, ti trasformi nel
possibile salvatore! La sorte del match è tutta nei tuoi guanti! Dove mi butto?
Tirerà a destra o a sinistra? Rimango al centro? Quegli undici metri cambiano
il modo di giocare e combattere di undici uomini!
Se
pari il rigore, sei un eroe… se non lo pari, nessuno ti rimprovererà ma dovrai
sostenere il peso di una possibile sconfitta o della mancata opportunità di far
punti e avanzare in classifica. Chi segna (su rigore o meno), è poco meno di un
dio! I compagni lo abbracciano, lo baciano, lo strattonano… in quel momento non
c’è gelosia nei suoi confronti ma solo gratitudine perché la squadra va avanti
grazie all’impresa compiuta da quell’elemento. La squadra è come una macchina:
le varie componenti devono cooperare quanto più in armonia per ottenere il
risultato migliore. Non esiste il singolo, esiste solo il gruppo! E, lo stesso
portiere, per quanto può restare fermo per minuti a guardare la sua squadra
creare occasioni, anche se restasse fermo per una partita intera, è parte
integrante della squadra perché ogni giocatore sa che, nel momento del bisogno,
il portiere potrà rivelarsi come l’uomo che fa la differenza in quella che è
una “pacifica battaglia”.
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